Ieri sera una squadra italiana ha battuto con un secco 2-0, negli ottavi di Coppa Uefa, lo Zenit San Pietroburgo, attuale detentrice della Coppa stessa nonchè della Supercoppa Europea (vinta battendo il Manchester Utd.), mettendo una seria ipoteca sul passaggio ai quarti.
È l’unica squadra rimasta a difendere i colori italiani in Europa (dopo l’uscita di Milan, Fiorentina e Sampdoria al turno precedente e Juventus, Inter e Roma in Champion League) e guardate OGGI la prima pagina dei maggiori giornali calcistici nazionali (La Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport, Tuttosport).
Qualcuno potrà dire, vabbè, in fin dei conti ne hanno comunque parlato…
E qui casca l’asino…
Ieri, giorno della partita, sono rientrato a pranzo più tardi del solito, e ho seguito la fine del TG2, Studio Sport su Italia1 e il TG1 successivo.
Non hanno speso “UNA”, ribadisco “UNA” parola per comunicare che la sera avrebbe giocato l’Udinese in Coppa Uefa. Niente, nulla di nulla, nothing, rien, nichts, nada, nič, nimic, hiçbir şey, ничего, ništa per questi poveri disgraziati che tentano di salvare la faccia all’Italia calcistica…
Se questo vuol dire fare informazione siamo messi bene…
Quando si ricomincerà a parlare di “calcio” con la C maiuscola, in maniera obiettiva e seria?
Ai posteri l’ardua sentenza…
16 marzo 2009 at 15:29
Per come la vedo io, il calcio di cui parli tu inizia proprio con la ‘c’ minuscola ed è quello dove conta il gioco, fatto di tecnica e forza atletica, fondato sui fondamentali principi della cultura sportiva, come la sana competizione e il rispetto per le regole e gli avversari.
Altra cosa è il Calcio, “build-dipendente” da diritti (e dirette) TV, “costruito” a suon di milioni e diretto da arbitri che è meglio far passare per “poco bravi”.
Finchè sedicenti amanti dello sport continueranno, per sostenere la validità di un gol realizzato con la mano, a nascondersi dietro la falsa “evidente involontarietà” del gesto, noi poveri tifosi (cioè spettatori, dunque consumatori) non potremo fare altro che accontentarci di mangiare la solita brodaglia.
…o forse no.
Forse un’alternativa c’è: smantellare il sistema. Distruggerlo, per poterlo ricostruire.
Proprio qualche giorno fa, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, ho notificato a Sky la mia intenzione di interrompere il nostro rapporto una volta scaduto l’attuale contratto.
Non so bene quali saranno le conseguenze del mio gesto, una certezza però ce l’ho: da settembre prossimo, le mie settimane dureranno almeno 2 ore in più 😉